Canti Orfici

Un' opera piacevolissima, profonda e scritta attorno alle vicende di un personaggio indecifrabile, che tanto ha lottato contro un cinico e rovinoso destino plagiato da foschi personaggi dalla cricca intellettuale di sponda futurista sedicente promotrice di cultura.

Il Campana riesce a riscrivere le pagine andate perdute (rubate) dalle mani del Professore cui aveva affidato trepidante di giudizio il suo manoscritto e riesce a stampare a Marradi nel 1914 una manciata di copie dei Canti Orfici, ricostruzione onirica dell'opera andata perduta. Una vita difficile tra viaggi senza meta e la costrizione del manicomio che lo ferma inesorabilmente poco dopo. Non gli è fatta giustizia perchè non esiste ancora il concetto del diritto d'autore (occorre aspettare il 1941) e litiga con l'editore che apporta modifiche a suo piacimento.

Dino Carlo Giuseppe Campana nasce a Marradi, nell'appennino tosco-umbro-emiliano, nel 1885, dove trascorre l'infanzia e buona parte dell'adolescenza, per poi prestare servizio militare nella scuola ufficiali nel 1904 e affrontare gli studi di chimica teorica e poi chimica farmaceutica all'università di Bologna. Dall'età di quindici anni viene considerato malato di mente e nel 1918, pochi anni dopo la sofferta pubblicazione dei suoi scritti riescono a internarlo fino alla morte per setticemia nel 1932, dovuta a circostanze mai chiarite.